ragozzino dirienzo veglianteFinalmente, dopo oltre un mese dalle dimissioni del Sindaco e del Presidente del Consiglio - e dopo le pressioni dell’opposizione per la convocazione di un Consiglio Comunale per fare chiarezza su ruoli e prospettive politiche della maggioranza che (non) amministra la città da ormai due anni - martedì ci sarà il tanto agognato Consiglio Comunale.
C’è però sorpresa e indignazione nel riscontrare che all’ordine del giorno non figura l’elezione del nuovo Presidente del Consiglio sebbene da Regolamento sia prevista al primo consiglio comunale utile.
È un fatto molto grave per un duplice ordine di motivi.
Innanzitutto perché le decisioni del consiglio comunale, che da Regolamento dovrebbe prevedere l’elezione del presidente al primo punto dell’ordine del giorno, potrebbero essere illegittime e quindi, alla illegittimità della Giunta, monca dell’assessore in quota rosa, se ne aggiungerebbe un’altra.
Poi per il chiaro significato politico che, ancora una volta, è quello di una maggioranza incapace di trovare un equilibrio di governo chiaro, stabile e non è nemmeno in grado di distribuire le tanto ambite poltrone per le quali è stata scatenata una vera e propria guerra sulla pelle della città allo sbando.
In tutto questo assistiamo all’incedere deciso di un uomo solo al comando, che continua il suo percorso tra le macerie politiche dell’ex maggioranza, incurante di tutto ciò che gli accade intorno.
Chissà se i sei firmatari della Mozione di Sfiducia al Presidente del Consiglio (Caruso, Di Agresti, Di Benedetto Giugno, Raimondo e Sperino), immaginavano una situazione del genere o se invece la cosa sia sfuggita loro di mano.


I Consiglieri di Opposizione
Angelo Di Rienzo
Melina Ragozzino
Annarita Vegliante

 

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