IMG 20240305 151007Anche quest'anno ha preso il via il “Festival filosofico del Sannio” organizzato dall'Associazione culturale filosofica "Stregati da Sophia”nata per promuovere una lettura pluridimensionale della realtà che riscopra lo spirito filosofico in ogni atto della vita umana.
Tale manifestazione, giunta ormai alla sua decima edizione, esplora e indaga il linguaggio: “Siamo abituati a parlare sempre meno- ha spiegato a riguardo la presidente dell'associazione Carmela D'Aronzo-, seguiamo i social e usiamo linguaggi non corretti che offendono e distruggono…. l’obiettivo è imparare ad ascoltare l'altro e a parlare nel rispetto di noi stessi e degli altri.”
Queste riflessioni hanno condotto Il Dipartimento di Filosofia-Storia del Liceo Scientifico “Garofano” ad interrogarsi sul “linguaggio” analizzando i suoi rapporti con il mondo, con le facoltà conoscitive e con l'agire umano.
Il linguaggio è il più importante strumento di comunicazione umana, la principale forma di mediazione simbolica attraverso cui si costruisce e si trasmette il significato; parimenti è uno strumento con cui l'uomo ordina e legittima la realtà che lo circonda; esso filtra i pensieri e guida le azioni. Nondimeno costituisce la prima forma di socializzazione in quanto ha il potere, tanto di compiere gesti positivi quanto discriminare, rafforzare stereotipi e rapporti di
potere, influendo sui processi intellettivi ed emotivi dell'uomo.
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Le parole pesano, e non sono interscambiabili, cambiano nel tempo perché cambia la loro percezione, la loro connotazione positiva o negativa. Pertanto esse dovrebbero contenere in sé il profondo rispetto dell’altro e in quanto tale dovrebbero essere sempre costruttive.
Diventa, così, di fondamentale importanza acquisire il valore della parola e il suo utilizzo funzionale.
Ma nella recentissima era dell'informatica e del globalismo, il linguaggio è stato spogliato e riplasmato con termini e concetti tecnologici che portano la stessa mente umana a diventare sempre più schematica e cinica.
La comunicazione digitale, quella in cui siamo sommersi, produce importanti conseguenze: la lingua si sta semplificando, il lessico si sta impoverendo. Siamo abituati a comunicare i nostri stati d'animo per mezzo di emoji e non siamo più in grado di esprimerli a parole. Non descrivendoli, quindi, non siamo nemmeno più capaci di riconoscerli e affrontarli. Tutto perde valore: l'amicizia e i sentimenti diventano icone dalle diverse forme, colorate e poste su uno
schermo. Questa semplificazione del linguaggio, potrebbe portare anche a una semplificazione del pensiero?
Da qui nasce la necessità di educare ad un uso corretto ed adeguato del linguaggio a partire dalla formazione scolastica e familiare promossa dal Dipartimento di Filosofia-Storia del Liceo Scientifico “Garofano”, dalla referente PCTO prof.ssa Anna Caianiello e accolta con entusiasmo dalla DS prof.ssa Mariachiara Menditto che hanno reso possibile la partecipazione delle classi 4A- 4B alla lectio Magistralis affidata all'insigne prof. Umberto Galimberti inaugurando così il Percorso per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento “Il linguaggio” indetto dal “Festival” al fine di contribuire alla formazione di adulti e guide responsabili per una reale e sostanziale scoperta di noi stessi e del mondo.
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