carcere“Dall’incontro di oggi pomeriggio che le Organizzazioni Sindacali rappresentative delle diverse figure professionali che operano nell’Amministrazione penitenziaria hanno tenuto con la Ministra della Giustizia Cartabia, affiancata dai Sottosegretari Sisto e Macina, nonché dai Capi Dipartimenti e altri autorevoli rappresentanti istituzionali, emergono solo parziali e limitate risposte”.
Questo, per il settore che riguarda il Corpo di polizia, il giudizio di Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, sugli esiti del confronto con le Organizzazioni Sindacali annunciato dalla Guardasigilli dopo la diffusione dei video sui fatti accaduti il 6 aprile 2020 presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere e appena conclusosi.
“Cogliamo con favore – spiega De Fazio – l’impegno a convocare, come da noi ripetutamente richiesto anche di recente, tavoli di confronto tematici sulle diverse problematiche che attanagliano il sistema penitenziario e, più in generale, l’esecuzione penale, ma riscontriamo una certa difficoltà nell’intraprendere percorsi di riforma complessiva”.
“Come non essere d’accordo con la Ministra Cartabia e con il Sottosegretario Sisto quando annunciano di voler discutere di organici del Corpo, di sistemi di videosorveglianza, di formazione, della previsione di un servizio sanitario della Polizia penitenziaria e che noi ci auguriamo, però, possa tradursi nell’istituzione dei medici del Corpo per come previsto per le restanti forze dell’ordine? Tuttavia – evidenzia il leader della UILPA PP – non ci è stato spiegato se ci sia un progetto strategico, anche nell’ambito delle riforme richieste dal PNRR, ed eventualmente quali siano le finalità. Analogamente, non ci è stato detto se, al di là dei sistemi di videosorveglianza, si intende intervenire sulla sicurezza delle carceri anche per fermare la raffica di aggressioni di detenuti alla Polizia penitenziaria, che peraltro sembra aver avuto un’ulteriore impennata dopo la diffusione delle notizie provenienti da Santa Maria Capua Vetere”.
“Pur dichiarandoci pronti a discutere sulle materie proposte – spiega ancora De Fazio – abbiamo ribadito la necessità di ripensare il sistema d’esecuzione penale e ridisegnare l’architettura del Corpo e dell’Amministrazione penitenziaria, anche per porre fine alla babele delle sei diverse dirigenze, cui si uniscono i magistrati fuori ruolo. Babele della dirigenza, peraltro, che paradossalmente non impedisce che vi siano carceri da anni privi di direttore o comandante”.
“Su queste basi, in coerenza con i nostri valori, dopo aver già fornito al Sottosegretario Sisto ben trentatré proposte per guarire l’eterno ammalato, continueremo a confrontarci e a mettere a disposizione il nostro patrimonio di idee. Ma sia ben chiaro – avverte in chiusura il Segretario della UILPA PP – che la fiducia e l’attesa non potranno non avere un limite”.

 

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