IMG 20240329 WA0020Lunedì 25 marzo 2024, nell’Aula Magna del liceo “L. Garofano” di Capua, si è tenuto l’incontro tra gli studenti e alcuni rappresentanti dell’UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) allo scopo di sensibilizzare i ragazzi nei confronti di una disabilità che sfida quotidianamente sia chi ne è affetto che la società. Erano presenti l'avv. civilista Giulia Cannavale, (presidente del comitato UICI provinciale di Caserta), Pietro Piscitelli, (già DS dal 1969 al 2009), il dr. Stefano Scirocco e la dott.ssa Anna Patrizia Farina.
L’UICI è una ONLUS, fondata nel 1920 da Aurelio Nicolodi, che tutela gli interessi morali e materiali dei ciechi e degli ipovedenti, fornendo un supporto locale di qualità ai propri soci grazie ad una rete costituita dalle varie sezioni provinciali. L’evento si è aperto con un discorso del dott. Piscitelli, che ha evidenziato l’importanza di una tale iniziativa, che permette la formazione di giovani più consapevoli e una società più solidale.
Ha preso poi la parola la dott.ssa Patrizia Farina, responsabile del Centro di consulenza tiflodidattica della Regione Campania, che si occupa di fornire ausili didattico-informatici agli alunni ciechi e/o ipovedenti, con l’obiettivo di favorire la loro inclusione globale nella scuola. Sono stati mostrati alcuni materiali, tra questi: le tavole di rilievo (utili allo studente per avere un’immagine mentale di ciò che studia; il piano gommato ( un vero e proprio album da disegno costituito da fogli di gomma, sui quali è facile percepire tattilmente il tratto grafico, impresso con un oggetto appuntito); i libri digitali, dotati di sintesi vocale; la barra braille (una tavoletta costituita da caselle, in cui, grazie a un punteruolo, vengono incise le diverse lettere in alfabeto braille) ; libri in braille per i ciechi e testi provvisti di frasi con caratteri ingranditi per gli ipovedenti.
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Sono stati mostrati filmati che rappresentano alcuni gesti quotidiani dei non vedenti, come cucinare, truccarsi e deambulare nei luoghi pubblici, oppure praticare alcuni sport (opportunamente adattati). I ciechi e gli ipovedenti sono, infatti, in grado di praticare molte attività sportive, come il baseball (in cui viene utilizzata una pallina “sonora” provvista di campanellini interni” e guantoni che provocano suoni forti), lo “showdown” (l’hockey da tavolo), il calcio a cinque (anche in questo caso viene utilizzato un pallone sonoro), il nuoto, la corsa, le arti marziali, il tiro con l’arco, lo sci e la danza. Con la collaborazione di un allievo e l’ausilio di un apposito pallone, il dr. Scirocco ha mostrato come si può giocare facilmente a calcio, nonostante la disabilità, avvalendosi della voce del volontario. Ha ripreso la parola Pietro Piscitelli, che ha raccontato del suo più grande successo, avvenuto in campo lavorativo: vincere nel 1985 il concorso, per diventare preside in una scuola pubblica e non “speciale”. Egli ha detto che “la cecità è una sfida quotidiana e in quanto tale va affrontata”. Ha detto di essere contento dello sviluppo tecnologico avvenuto durante gli ultimi anni, citando le recenti prove automobilistiche, fatte in Giappone, dove la Nissan sta sperimentando la costruzione di automobili in grado di funzionare grazie al comando vocale dell’autista cieco. L’incontro si è concluso tra gli applausi e la promessa di in un nuovo incontro. Questo evento è stato prezioso sia per noi studenti che per i professori; ci ha messo in contatto con una realtà che spesso viene considerata lontana dalla nostra; in realtà in Italia vi sono circa 2 milioni di persone con problemi gravi di vista. E’ importante, perciò, conoscere e sapersi relazionare con i non vedenti, poiché attraverso l’inclusione e la solidarietà, “due alberi da coltivare” secondo Piscitelli, vengono prevenute le discriminazioni e i soprusi. Bisogna garantire pari opportunità di formazione e crescita in ambito pubblico e privato ai più svantaggiati e promuovere un diffuso benessere sociale. Sentire in che modo i ciechi affrontano le loro giornate ci ha portati a riflettere sui problemi che si verificano nella nostra vita di adolescenti, spesso piccolezze che noi ingigantiamo a dilemmi amletici e che distolgono lo sguardo dalle vere difficoltà della vita.
Bisogna, secondo Piscitelli, accettare le nostre difficoltà come sfide, avere la forza per combatterle poiché costituiscono un motivo per superare noi stessi e, soprattutto, comprendere l'importanza di affrontarle insieme a chi ci sostiene.
Ringraziamo la DS Mariachiara Menditto e la prof.ssa Valentina Corrente (Funzione Strumentale del nostro Liceo) per questa esperienza formativa, che ci ha aperto gli occhi, facendoci capire che, riprendendo le parole del libro “Noi che camminiamo nella notte” di Nino Salvaneschi (scrittore cieco), “I ciechi sono umani di razza pura, avvezzi al sacrificio e alla lotta”.
 
Angelica Cappabianca
Francesco Maria Caravella
4AB
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