elezioni-comunali-trisAd oggi ancora fumata nera tra il PD, Capua Bene Comune ed il Movimento Cinque Stelle per giungere ad una linea comune e soprattutto designare un candidato sindaco unitario gradito a tutti. Non era difficile, in verità, immaginare questo scenario, considerato che solo 126 giorni fa anche Roberto Caiazzo e Nunzia Miccolupi, che a quel tavolo appartengono di diritto, hanno contribuito a mandare a casa, con loro grande soddisfazione espressa a mezzo social, l’Amministrazione comunale di Luca Branco e con lui il PD e Capua Bene Comune. Difficoltà, quindi, di trovare una sintesi, al netto delle belle parole dei progetti futuri, laboratori per Capua, chi siamo e dove vogliamo andare, delle ricchezze di Capua ma che nessuno sa valutare. Del resto, immaginare che il forte Luigi Di Monaco possa cedere la candidatura a sindaco ad un esponente dei Cinque Stelle è ipotesi da vera e propria fantapolitica.

Luigi-Di-MonacoDi Monaco è stato il candidato consigliere comunale più forte della tornata delle amministrative del 2019, con 436 preferenze, e quello, salvo essere smentito dalle urne, più ostico da battere, se decidesse di candidarsi, sempre come consigliere, tenuto presente la nomenclatura che sembrerebbe volersi cimentare nell’arena delle prossime consultazioni elettorali comunali per la compagine del centro sinistra. In verità, anche nelle amministrative del 2016 e del 2019 Di Monaco avrebbe avuto tutte le ragioni per rivendicare la sua designazione a capo coalizione, considerata la lunga militanza nel centro sinistra. Anche quando nel 2011 il centro sinistra in fuga si candidò con le liste di Carmine Antropoli, lui volle rimanere al suo posto, compromettendo, con oltre trecento preferenze, la sua elezione. Nel 2019 è stato preferito a Branco, nonostante più di tutti avesse le carte in regola per occupare la casella di candidato premier.

Vero è che Di Monaco non brilla in comunicazione e che come assessore ai lavori pubblici del comune di Capua non lascerà ai posteri la risoluzione delle problematiche connesse al ponte nuovo, al Contratto di Quartiere, all’ex Capannone TPN. Agli annali non lascerà neppure il beneficio del finanziamento messo a disposizione dal bando “Sport e Periferie” , perché la considerevole cifra di 14 milioni di euro, su 140 totali a livello nazionale, che sono andati a 21 comuni della Provincia di Caserta non hanno visto tra i beneficiari la città di Fieramosca. Il progetto di Capua, infatti, non ha ricevuto nulla, non per inadeguatezza del contenuto o perché inviato fuori termine; non risulta nemmeno nell’elenco degli esclusi e se ne desume quindi che non è stato mai presentato per l’ammissione. Di certo, numeri alla mano, però Di Monaco, professionista stimato e perbene, sa che se decidesse di candidarsi alla carica di consigliere comunale sarebbe un avversario che incute molto timore; se ai suoi voti si aggiungono quelli di Patrizia Aversano Stabile, la partita potrebbe essere praticamente vinta. Non si comprende, quindi, come la scelta di candidarlo a sindaco per il centro sinistra non cada in automatico sul veterinario di S. Angelo in Formis, considerato che addirittura bisognerebbe pregarlo per accettare tale investitura. Invece, come è stato già per il passato, se ai tavoli della politica qualcuno getterà un nome con più appeal di Di Monaco, ancora una volta lui andrà nel bagagliaio dell’auto mentre altri “fortunati” occuperanno i sedili anteriori e posteriori del veicolo targato centro sinistra, o meglio di una parte di esso.

caiazzoDal canto loro, i Cinque Stelle sanno altrettanto bene che candidando la lista in una coalizione di centro sinistra, non è affatto scontata l’elezione di almeno un esponente dei pentastellati nel parlamentino capuano. Caiazzo è stato, per i Cinque Stelle, più volte il candidato alla carica di sindaco e non si ha modo, quindi, di pesare la sua forza elettorale come candidato consigliere mentre la Miccolupi, l’unica a scattare con Caiazzo nelle ultime amministrative, di preferenze ne aveva 153. Dal 2019 il movimento di Beppe Grillo, a Capua, ha perso certamente esponenti oltre che consensi. Cimentarsi in una coalizione con il PD, Capua Bene Comune a magari qualche altra civica potrebbe essere molto rischioso e compromettere la presenza in consiglio comunale per i Cinque Stelle. Ci sarebbe, poi, sempre da spiegare agli elettori cosa sia cambiato in 126 giorni trascorsi dalla defenestrazione di Branco e quali sarebbero i punti in comune con PD e Capua Bene Comune scoperti in questi quattro mesi, considerando che i Pentastellati, durante l’esperienza Branco hanno sempre rivendicato con orgoglio le loro posizioni, senza mai offrirsi come stampella di supporto al governo sempre traballante dell’architetto.
Oltre il passaggio a livello di S.Angelo in Formis, nel suo feudo elettorale, Di Monaco è a conoscenza che anche l’ex sindaco Branco non sta lavorando ad una coalizione di centro sinistra che vede nel veterinario il candidato naturale. Branco sta trattando ma a tavoli a cui Di Monaco non è seduto. Nell’ipotesi dovesse essere scelto un altro premier, sarebbe l’ennesimo smacco per Di Monaco, che forse, a questo punto, ben potrebbe volgere lo sguardo verso altre direzioni. Di Monaco fiuta che la scelta potrà ricadere su di lui se non ci sarà qualcuno che farà piovere dall’alto una candidatura salvifica per il centro sinistra o per quanti si riconosceranno in questo schieramento e sarebbe, in quel caso, ancora una volta vittima del fuoco amico sparato alla sua persona senza tener presente la sua storia politica.
adolfo-villaniMa nel PD di Adolfo Villani, partito di Di Monaco, sono bravi a far di conto sui numeri necessari per sedersi in consiglio comunale; la dirigenza sa che se non dovessero esserci in lista l’ex assessore ai lavori pubblici della giunta Branco ed Aversano Stabile e con l’allontanamento di Davide Castelbuono dal partito di Letta, la strada per la presenza del Partito Democratico in consiglio comunale e per la vittoria finale dell’intera coalizione si farebbe ancora più stretta ed in pesante salita.

 

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