reggia casertaNando Astarita, in un suo post su FB intitolato Cui prodest? pone una questione molto importante, riferita alla direzione della Reggia di Caserta
Giustamente contesta la decisione di spostare “la sede del convegno dalla Reggia di Caserta alla Mole Vanvitelliana di Ancona”, grazie ad un Protocollo d’intesa con la Regione Marche ( n. 2745 del 28 marzo 2022)
Concordo pienamente con le sue osservazioni critiche di ritenerla una  scelta davvero sconcertante per la motivazione addotta, da cui trapela ancora una volta una certa tracotanza della Direttrice Maffei che si “arroga arroga il ruolo di unica valorizzatrice dell’opera dell'Architetto Luigi Vanvitelli sull’intero territorio nazionale”.
Ma anche in riferimento al fatto che “se il tema del convegno è l'eredità di Vanvitelli, come dimenticare che i suoi diretti eredi, allievi e collaboratori ( suo figlio Carlo, Collecini, Patturelli solo per fare alcuni nomi) hanno non solo completato quanto lasciato incompiuto dal Maestro a Caserta, ma hanno donato alla Campania molte delle opere più belle”.
In vista degli eventi per le celebrazione dei 250 anni della nascita del grande architetto, in questo modo si perde “un’ulteriore occasione di valorizzazione della stessa Reggia, sacrificando brutalmente le legittime aspettative degli operatori economici del nostro territorio, ovviamente interessati all’evento celebrativo nella misura in cui da esso possano loro derivare ritorni reddituali”. Di contro, la scelta di preferire le Marche per detto convegno è anche segno di mancata riconoscenza per l’attenzione che la nostra Regione Campania ha finora dedicato alla valorizzazione della Reggia anche erogando contributi per eventi qualificanti come “ Estate da Re”. 
Come ribadisce Astarita ancora una volta si tratta di “una scelta sbagliata e inopportuna da molteplici punti di vista e che peraltro evidenzia, ancora una volta, l’estraneità, l’indifferenza da parte dell’attuale direttrice per il territorio di riferimento del museo alla ciò direzione si è pur candidata”.           Di fronte a questa decisione sarebbe opportuno un intervento di chiarimento e di verifica anche da parte del comune di Caserta e delle associazioni culturali, che si apprestano a mettere in piedi un rilevante programma di iniziative per ricordare una delle figure centrali della nostra storia culturale ed identità.
Occorre chiarire il rapporto fra Reggia di Caserta, il suo CdA con le  istituzioni e i cittadini del suo territorio. Di fronte allo snobismo della direzione del monumento, dobbiamo fare sentire con forza la volontà di ripartire con la cultura, a partire dalla piena e diffusa valorizzazione del nostro più importante monumento per farlo diventare un luogo centrale di coesione sociale e di conoscenza per la crescita civile e culturale della nostra comunità e del nostro territorio
 
Pasquale Iorio, le Piazze del Sapere
 
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