rionesantagatapresepioQuel Presepio non passa inosservato, è posto al lato della chiesa del Sacro Cuore, che si eleva tra la nazionale Appia ed il rione Carlo Santagata. Quel Presepio rappresenta la "rinascita" per un quartiere molto spesso dimenticato. Quel Presepio è il segno tangibile che si può fare, se c'è un sacerdote come don Gianluca. C'è grande attività nel quartiere e tutto ruota intorno alla parrocchia, che mai come in questo momento anima iniziative che giorno dopo giorno coinvolgono sempre più persone. Già da tempo don GianlucaCaruso, la cui caratteristica principale è quella di una simpatia contagiosa, ha votato la sua pastorale proiettandola al dialogo, al confronto, al sostegno delle anime dei suoi fedeli, che lo seguono e lo apprezzano. È un prete di quartiere don Gianluca, di una zona che è generosa nelle attività sociali, i residenti sono abituati a fare fronte comune, anche nei momenti più difficili, che non sono mancati. Uno spiraglio per il futuro è il contratto di quartiere, che dovrebbe completare una riqualificazione omogenea dell'intera area abitativa, con la creazione di servizi utili e, forse, alla fruizione di strutture esistenti che necessitano di adeguate destinazioni d'uso. Guarda con ammirazione il Presepio don Gianluca, invita a "visitarlo", ringrazia chi ha saputo realizzare una vera opera artistica, Guido Rosolino, di cui sono ben note le capacità creative, con la collaborazione di un manipolo di volontari. La mangiatoia è vuota, manca il bambinello, che sarà esposto alla mezzanotte della vigilia del Santo Natale, ci sarà la Santa Messa per la notte dell'attesa, sarà la sintesi di un percorso di fraternità che don Gianluca vuole proseguire, magari ampliando gli orizzonti, lui che sostiene gli anziani, discute con i giovani, non si lascia demotivare dalle delusioni, sempre in agguato. Un bel carattere quello di questo sacerdote, leale, determinato, schietto, che non le manda a dire le cose, non usa giri di parole, si esprime con franchezza. E' in atto una straordinaria raccolta alimentare, per alleviare le difficoltà di chi non può, per i fratelli in difficoltà, per fare in modo che sia Natale per tutti. Si può donare ancora ed il 21 dicembre sono previste le consegne. La chiesa risplende di luce nuova, i lavori alla tettoia anticipano quelli alle facciate, opere effettuate e da completare con l'otto per mille. C'è la croce nuova, che don Gianluca ha voluto che si elevasse per proteggere la sua gente. Il ricordo è sempre vivo per chi ha voluto quella chiesa, don Umberto D'Aquno. Era il mese di febbraio del 1958 e l'Arcivescovo Salvatore Baccarini volle dedicarla al Sacro Cuore di Gesu'.
 
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