di lelloIl 21 marzo è stata celebrata la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, istituita con la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Presso l’Istituto “Benedetto Croce” di Vitulazio si è tenuto un incontro dibattito per celebrare il 21 marzo attraverso un evento pubblico, con la partecipazione della Scuola che rappresenta il luogo ideale per ricordare le vittime delle mafie e educare gli studenti ai valori positivi, affinché siano domani cittadini responsabili e consapevoli. Successo dunque dell’iniziativa curata nei minimi dettagli dall’assessore Filomena Di Lello. “E’ stata volontà dell’Amministrazione organizzare con l’Istituto Comprensivo Benedetto Croce un dibattito presso la locale scuola, o in altro luogo pubblico, con la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni, insegnanti e studenti al fine di dare anche un valore didattico e formativo alla “Giornata del ricordo e dell’impegno in favore delle vittime delle mafie. Un successo l’iniziativa della nostra Amministrazione comunale”. Così l’assessore con delega alla pubblica istruzione Di Lello. Scopo della legge è quello di “conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle istituzioni democratiche attraverso “…manifestazioni pubbliche, cerimonie, incontri, momenti comuni di ricordo dei fatti e di riflessione, nonché iniziative finalizzate a costruire, nell’opinione pubblica e nelle giovani generazioni , di una memoria delle vittime delle mafie e degli avvenimenti che hanno caratterizzato la storia recente e i successi dello Stato nelle politiche di contrasto e di repressione di tutte le mafie”. Il sindaco Raffaele Russo: “Per dare concreta attuazione allo spirito della richiamata legge occorre ricordare, per non dimenticare, le tante vittime innocenti delle mafie. Lo scopo è sia quello di dare sostegno ai tanti familiari che, in alcuni casi, ancora non conoscono il nome dei colpevoli, sia di dare valore e concretezza alla lotta contro le mafie condotte con coraggio da uomini delle istituzioni. Per le vittime di mafia il dolore privato delle famiglie deve diventare dolore collettivo, attraverso un atto di partecipazione e condivisione pubblico. In un momento storico in cui le mafie hanno modificato il loro modo di agire, i cui simboli non sono più la coppola e la lupara ma agiscono attraverso i cd “colletti bianchi”, attraverso coloro che, indossando il “vestito buono, si insinuano nelle istituzioni in modo subdolo ed invisibile. E’ giusto che ci si fermi a ricordare le vittime innocenti delle mafie; ottima l’iniziativa della nostra Amministrazione comunale”.
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