Foglie 161022Un gesto concreto per Masha Amini e Capua risponde con partecipazione e solidarietà all'iniziativa, che si è tenuta nello spazio antistante la chiesa di San Giuseppe a porta Roma. Il taglio di una ciocca di capelli può rappresentare un gesto semplice, probabilmente insignificante, ma ha colto nel segno di una condivisione generosa ed altruista. Se, poi, si aggiunge la partecipazione attenta di tante persone, si può ben dire che l'iniziativa ha suscitato tanto interesse e partecipazione spontanea.
Protagoniste tante donne, ma anche uomini interessati a conoscere la storia di Masha Amini, una giovane donna, aveva ventidue anni, il cui vero nome era Jina, di origini curde iraniana, arrestata dalla polizia religiosa perché non indossava correttamente il velo, lasciando intravedere una ciocca di capelli. Arrestata, dicevamo, Jina è morta subito dopo, ma dal suo sacrificio è venuto fuori un movimento di protesta, che si è ampliato in molte parti del mondo, così a Capua, con il sostegno della Parrocchia di San Giuseppe, guidata da don Raffaele Paolucci, il gruppo scaut Capua 1 e le catechiste impegnate nella formazione religiosa delle giovani generazione. Una tranquilla giornata autunnale si è trasformata in un momento di riflessione e condivisione, attraverso il quale, si spera, alla pari di ciò che si registra in altre città, possa concretizzarsi in una nuova identità per le donne che soffrono ingiustizie e prevaricazioni. Tutto ha avuto inizio il 16 settembre con la morte di Mahsa Amini. Il caso ha dato il via ad una clamorosa protesta con una rete di donn che con il gesto simbolico del taglio di una ciocca di capelli ha voluto rappresentare solidarietà.
Foglie "Di Lauro"