scenacontroscenaFerdinando Quagliarulo ed i suoi numeri, il bancolotto e la falsa illusione dei sogni. Magistrale, come sempre, l'interpretazione eduardiana. Personaggi che rivivono e riflettono il quotidiano, rivisitati in tante rappresentazioni che evidenziano pregi, difetti, accorgimenti e percorsi in un contesto amatoriale apprezzato da un pubblico esigente e critico, che sa valutare e scindere la scena originale da quella proposta e rivisitata. "Scena e Controscena" e' la compagnia che domenica prossima, 5 marzo, presenta nel teatro Ricciardi di Capua "Non ti pago" i tre atti di Eduardo De Filippo. Protagonista e mattatore Francesco Patria, in una magistrale interpretazione di don Ferdinando, con lui Rosa Ilaria Fusco, la moglie Concetta, Rossella Martone, la figlia Stella, Luca Canzanella, don Raffaele Console, Gioacchino Sbordone, Aglietiello, Rosario Messina, Avv. Lorenzo Strumillo, Luigi De Blasio è Mario Bertolini, Lucia Russo, Margherita; Maria Munno, Carmela; Anna La Porta, Zia Erminia; Giuseppe Santagata e Salvatore Laurano nei fratelli Frungillo. Il trucco di scena è affidato a Patrizia Laudicino, le acconciature DeB di Salvatore Di Benedetto, scene Visual Sacs, musiche di Mario Karol Patria, logistica generale Giulia Di Lucca. Inizio della rappresentazione alle 18, la prevendita anche al botteghino del teatro di porta Napoli. Ferdinando Quagliuolo, personaggio ambiguo e surreale, vive tra sogno e realtà. Gestore di un botteghino del lotto a Napoli, è un accanito giocatore, eccezionalmente sfortunato. Al contrario, Mario Bertolini, suo impiegato e futuro genero, interpretando i sogni, colleziona vincite su vincite: un giorno, addirittura, gli capita di vincere una ricca quaterna di quattro milioni delle vecchie lire datagli in sogno proprio dal defunto padre del suo datore di lavoro. Accecato da una feroce invidia, don Ferdinando si rifiuta di pagargli la vincita e rivendica il diritto di incassare la somma per sé. Egli sostiene che lo spirito di suo padre avrebbe commesso un involontario scambio di persona, recandosi per errore nella vecchia abitazione della famiglia Quagliuolo, dove ora risiede il giovane Bertolini. La commedia si sviluppa intorno ai vari tentativi di don Ferdinando di appropriarsi del biglietto vincente con esasperate contese, dispute surreali e grottesche maledizioni. Da qui nascono una serie di vicende comiche che si concludono con la riappacificazione dei due contendenti, suggellata dal matrimonio di Mario Bertolini con la figlia di don Ferdinando. La scelta di mettere in scena “Non ti pago” - spiega l'attore e regista Francesco Patria - è dovuta al fatto che l’autore stesso, Eduardo, scrisse la commedia nel 1940, interpretando il bisogno del pubblico di esorcizzare l’angoscia del tempo di guerra attraverso una ventata di sana allegria. Non ti pago - conclude Francesco Patria - è il perfetto esempio di quelle commedie Eduardiane che sotto un’apparente leggerezza, sono in realtà lo specchio ferocemente ironico di una società squinternata".
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