cartello ff8a41e4b5970dd59f7d34776c3751fb“Locali vuoti e mortificante per chi lavora, ma loro persistono con la ZTL… ricordate 32 dicembre a mezz’ora?” È lo sfogo di un cittadino che custodisce la rabbia e l’impotenza di chi ogni giorno vede la propria attività consunta da scelte amministrative che — agli occhi di molti — producono più danni che benefici. Il cuore della città appare deserto, le vetrine accese per rispetto più che per necessità, e la zona a traffico limitato è diventata per alcuni il simbolo di una politica distante dalla realtà del commercio locale.

La ZTL: scelta condivisibile, ma a quale prezzo?
I sostenitori della ZTL richiamano argomenti validi: aria più pulita, sicurezza pedonale, vivibilità del centro storico. Tuttavia, quando le misure non sono accompagnate da incentivi tangibili, da orari attenti alle esigenze del commercio e da una comunicazione efficace con residenti e imprenditori, il rischio è che il centro perda anima e frequentazione. Per i commercianti — baristi, ristoratori, negozianti — la differenza tra una strada viva e una strada vuota si traduce in fatturati, stipendi, e sopravvivenza.

Un’amministrazione sotto accusa.
Il cittadino che si firma con franchezza punta il dito contro consiglieri, assessori e sindaco: “Io li metterei in piazza ora a tutti…Vergognoso.” È una richiesta di responsabilità politica e di trasparenza. Non è solo rabbia: è esigere che chi governa renda conto degli effetti concreti delle proprie decisioni e che apra un confronto reale con chi la città la vive quotidianamente.
Il messaggio del cittadino è netto: la ZTL così com’è sta strangolando il tessuto economico e sociale. Ma la strada più efficace non è solo il rancore — è l’azione collettiva: assemblee pubbliche, petizioni, richieste formali di incontro con l’amministrazione e proposte concrete condivise. La democrazia funziona quando chi governa ascolta e quando chi protesta propone.

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