Dentro ognuno di noi vive una forza invisibile che ci spinge a cercare un ritmo in ogni suono, un’energia capace di attraversarci, di farci muovere senza nemmeno accorgercene, come se il corpo fosse guidato da una corrente nascosta. Un sorriso nasce spontaneo sul volto e, per un istante, tutto il resto scompare: restiamo soli con le note che ci avvolgono, pronti ad affidarci al loro incanto.
Come diceva Bob Marley, icona del reggae e della libertà d’espressione: “La musica può rendere gli uomini liberi”. Oggi, più che mai, quelle parole risuonano con forza, perché la musica è e continuerà ad essere il linguaggio universale dell’umanità. Lo testimoniano anche i bambini di Gaza, che tra le esplosioni e il rumore assordante delle bombe trovano ancora la forza di cantare Bella ciao, ricordandoci che anche sotto le macerie, quando tutto sembra perduto, la musica resiste. E con essa, la speranza.
Capua, città che ha dato i natali al grande compositore Giuseppe Martucci, nutre da sempre un legame profondo con la musica. Da oltre un decennio, ospita una realtà preziosa: l’indirizzo musicale del Liceo Garofano, che permette agli studenti di coltivare il proprio talento in un ambiente creativo e ricco di stimoli.
Venerdì scorso, il Chiostro dell’Annunziata ha fatto da cornice a un evento che ha saputo unire emozione, passione e cultura: il concerto dell’Orchestra Jazz del Polo dei Licei Musicali della Campania, diretta dal Maestro Giancarlo Perna. Sul palco si sono esibiti anche studenti dei licei musicali di Mondragone, Vairano Patenora, Sorrento e Castellammare di Stabia, dando vita a una serata intensa e vibrante, in cui la musica ha abbattuto distanze geografiche e unito sensibilità diverse in un’unica armonia.
Il concerto si è aperto con un momento di profondo raccoglimento dedicato a Martina Carbonaro, giovane studentessa di appena 14 anni, vittima di un femminicidio che ha scosso le coscienze. È stato il tempo di una riflessione profonda, accompagnata da una domanda che resta sospesa: come può la bellezza, come scriveva Dostoevskij, salvare il mondo? Forse educare alla bellezza, alla sensibilità, anche attraverso la musica, può davvero essere un primo passo per cambiare la realtà che ci circonda.
A seguire, la Dirigente Scolastica Mariachiara Menditto ha introdotto il pubblico al grande lavoro di rete costruito con gli altri istituti coinvolti, sottolineando quanto sia importante offrire ai ragazzi occasioni concrete per esprimersi, esibirsi e portare la loro arte anche nei luoghi da cui provengono.
Il programma musicale ha proposto un emozionante viaggio attraverso la storia del jazz, dagli anni Venti fino alle sonorità contemporanee. Dopo i primi tre brani, l’attenzione si è spostata sulla locandina dell’evento, realizzata dal Maestro Antonio Simone, che ha voluto rendere omaggio al recente album del Direttore d’Orchestra, Neapolitan Funk.
Tra una performance e l’altra, è stata raccontata la storia affascinante del complesso dell’Annunziata, dalla sua origine nel X secolo fino all’aspetto attuale, confermando come la bellezza dell’arte e quella dell’architettura possano fondersi in un unico, straordinario scenario.
Verso la conclusione, la DS ha rivolto un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno reso possibile l’evento: ai Maestri che hanno guidato gli studenti, alla rappresentanza della Guardia di Finanza, alla Croce Rossa, ai tecnici, e in modo particolare all’Amministrazione Comunale, rappresentata dalla vicesindaca Marisa Giacobone, insieme alle Dirigenti Pellegrino e Sapone, presenti tra il pubblico.
Il concerto si è chiuso con Spain di Chick Corea, ma l’entusiasmo era così alto che il pubblico ha chiesto un bis. E l’orchestra ha risposto, regalando un’ultima emozione a coronamento di una serata indimenticabile.
Luca Sgagliola IV^A