garofalo1In epoca Covid l’assenza della scuola come ambiente fisico, laboratorio didattico, luogo di incontro e di confronto, crocevia di culture, proprio come una pellicola per negativi, ha riprodotto l’immagine positiva della scuola come comunità educante, come spazio necessario di corresponsabilità, di relazione e di aggregazione, uno spazio virtualmente restituito dal liceo Garofano attraverso l’ideazione e la realizzazione di un tour di esplorazione delle risorse strumentali e professionali della scuola (visibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=YoRRAsLiQRU&t=6s ). Occorre, forse, proprio ripartire da una ritrovata consapevolezza culturale e sociale del ruolo della scuola per promuovere e sostenere la centralità di un sistema educativo nazionale, la cui rilevanza è stata, talvolta consciamente, trascurata.
Sebbene la “semantica” del contesto scolastico sia cambiata e probabilmente alcuni nuovi simboli e riti dei luoghi della DAD costituiranno – se sostenuti da adeguata consapevolezza e formazione - un cambiamento epocale, l’idea di scuola presuppone una condivisione autentica di valori che implichino appartenenza, conoscenza e coinvolgimento, funzionali alla crescita e alla formazione. Tali tensioni educative sono state interpretate per il Liceo Garofano di Capua dall’occhio fotografico di Rosario Napoletano che, ritraendo studenti che corrono con energia e ottimismo nella loro scuola, metaforicamente verso il futuro, ha espresso al meglio la visione di formazione integrale ed integrata della persona, promossa -ormai da quattordici anni- dal dirigente scolastico Giovanni Di Cicco. Formazione “integrale”, in quanto orientata al pieno sviluppo delle facoltà e dei talenti, nel rispetto e per la valorizzazione delle attitudini personali; formazione “integrata” perché offre allo studente possibilità diverse e allo stesso tempo strutturate, in modo da rispondere ai fabbisogni formativi di tutti e di ciascuno.

Lo scatto è accompagnato dall’hashtag #inprimopiano, sintagma che esprime il modello umanistico «allievocentrico», cardine della vision diantina. Ogni studente indossa una maglietta di un colore diverso per indirizzo, capo che non costituisce solo un gadget rilasciato in fase di iscrizione o un mero vezzo estetico, ma che assume un duplice valore simbolico: alimentare il senso di appartenenza alla comunità scolastica; indicare la vocazione inclusiva della scuola in ordine alla personalizzazione e alla individualizzazione degli apprendimenti. Stringere “l’inquadratura didattica” sul «primo piano» dei nostri studenti significa sostenere il loro processo di apprendimento e di crescita. Porre in «primo piano» i nostri studenti significa definire la priorità della scuola e orientare ogni attività progettuale– del curricolo e dell’extra curricolo – al successo scolastico e formativo degli allievi, ma anche all’assunzione da parte loro della prospettiva della resilienza. La creazione di un progetto di vita coerente con le possibilità formative offerte dai nove indirizzi del liceo Garofano trova un significato dotato di senso nell’attribuzione di valori a ciò che si insegna e a ciò che si impara, attraverso la mediazione efficace, attraverso la promozione del benessere e della motivazione ad apprendere, della vocazione ad accogliere e a valorizzare. Come la scuola dell’I Care, di milaniana memoria, il liceo Graofano si assume la responsabilità di una «declinazione» al futuro della scuola, anche attraverso l’incoraggiamento della dimensione emozionale, affinché ogni apprendimento possa costituire un’esperienza significativa, attiva, concreta, umana. Il motto dell’istituto “Domani oggi è qui”, dunque, non è una promessa avventata, ma il manifesto dell’identità educativa di una scuola che da sempre risponde alle istanze del territorio con lungimiranza, coniugando locale e globale, tradizione e innovazione, valorizzazione dei talenti ed inclusione

 

Marianna Leuci

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