tasse1Riceviamo e pubblichiamo integralmente, lettera di un cittadino.

 

"In quel tempo (2012), un politico che evidentemente (non) aveva molto a cuore le sorti del comune, dal palazzo istituzionale profferiva grandi elogi per la scelta dell’amministrazione di privatizzare (ancora una volta e nonostante l'esperienza negativa precedente) il settore tributi enfatizzando entrate per milioni dì euro che avrebbero sanato l’ente in pre-dissesto.

A giustificazione dì tale operazione, diffamanti e vili critiche venivano sollevate al settore comunale competente (in particolare al responsabile) che aveva gestito fino a quel momento il servizio tributi.

Con l’introduzione della IUCc (imposta unica comunale) dal 2012, fortunatamente per la concessionaria, sono diminuite sensibilmente le procedure della gestione, conseguenti alla intervenuta nuova modalita’ di versamento (con F24) del tributo IMU/TASI, i cui versamenti, pervenendo direttamente dall’agenzia delle entrate, sono registrati telematicamente in flussi periodici e non piu’ “uno ad uno a tavolino” come avveniva in materia ICI ed alle dichiarazioni IMU, non piu' registrabili obbligatoriamente (tant e’ che non e’ piu’ sanzionabile l’omessa presentazione) potendosi attingere i dati catastali del contribuente direttamente dall’agenzia del territorio.

La spesa (vedi aggio) e’ comunque rimasta particolarmente esosa per le casse dell’ente.

Ma, come dire….il tempo e’ galantuomo. La verita’, prima o poi, viene a galla.

Non fu mai tanto scellerata la scelta della privatizzazione, non solo perche’ il dissesto finanziario era alle porte, ma perche’ alcun beneficio ne ha tratto l’ente, non solo sotto l’aspetto del miglioramento del servizio (chiedere ai contribuenti), ma soprattutto sotto l’aspetto finanziario, anzi tutt’altro.

In questo tempo (2018, difatti, della superba operazione di privatizzazione, ecco cosa resta:

crescita del debito;
settore tributario dell’ente letteralmente da ricostruire in quanto volutamente sfasciato dal 2012;
lo stato di riscossione dei tributi affidati in gestione, ha mostrato una flessione notevole con particolare riferimento alla tari laddove la riscossione annuale e’ rimasta costantemente ferma (da cinque anni) al 50% del dovuto previsto, percentuale mai raggiunta dall’ente in gestione pubblica;
dall’attivita’ di accertamento effettuata dalla concessionaria, da cui, dolosamente e irrealisticamente, si preannunciavano incassi per decine di milioni di euro, una vera manna che sarebbe scesa dal cielo che avrebbe risolto tutte le carenze finanziarie del comune, si sono realizzati solo pochi spiccioli.
Anno zero del settore tributi sotto l’aspetto della indisponibilita’ di una banca dati aggiornata..
Conclusioni:
non sara’ mai vano l’invito ai cittadini di predisporsi sempre con particolare attenzione per una massima valutazione delle persone cui affidare la cosa pubblica."

 

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