Foglie Lauro 101021

Avrebbe compiuto martedi 12 ottobre, cento anni, Aldo Acunzo, il "Maestro", figlio illustre della nostra città. Era nato a Capua il 12 ottobre 1921. Il papà Andrea, era il responsabile della Società Elettrica Capuana, mentre la mamma, Luisa Sparta, lavorava al Pirotecnico con la qualifica di operaia. Era un bambino vivace - racconta al cronista Amalia Racioppoli, la nipote, dopo aver "intervistato" parenti e conoscenti ed appreso notizie utili per raccontarvi questa meravigliosa storia, fatta di amore per la famiglia, la città e soprattutto per la musica. Aldo era vivace come tutti i bambini della sua età, ma sin da piccolo dimostrava spiccato interesse per le note, il solfeggio, gli strumenti, insomma per tutto quanto riguardava la musica. La sua vivacità lo portava spesso a combinarne di tutti i colori, assieme ai due amici del cuore: Umberto D'Aquino, il Don della Cattedrale, e chi se lo scorda: l'Immacolata, il Sacro Cuore, il primo venerdì del mese, le prediche della messa di mezzogiorno. Poi, l'altro inseparabile amico, Dino Iocco, l'ingegnere, politico di razza, capuano convinto. Il suo nome completo era Dino Manlio Iocco, sindaco di Capua.
Dopo la terza media, Aldo Acunzo si iscrisse al Conservatorio di San Pietro a Maiella a Napoli, dove si diplomò in Pianoforte e Violino.
Durante gli anni della guerra cominciò a comporre canzoni sia in italiano che in lingua napoletana. Dopo il conflitto insegnò in vari istituti scolastici della provincia e per un breve periodo lavorò come impiegato per il comune di Capua. Ha sempre cercato di infondere l’amore per la musica, collaborando per l’organizzazione di parecchie edizioni del Carnevale e del Carnevalino d’Oro, di cui fu uno dei fondatori. Diede vita a spettacoli di canzoni nel Ricciardi, privilegiando le composizioni dei suoi amici e concittadini: Franco Fierro, Lucio Solari, Tommasino De Rosa e Salvatore Balzanella. Quando a Capua nacque il Liceo Musicale, in onore di Giuseppe Martucci, si fece carico di insegnare solfeggio agli studenti di tutti i corsi, mentre dava lezioni private di fisarmonica, violino e violoncello. Alla fine degli anni sessanta corono', finalmente, anche il sogno d'amore, portando all'altare la fidanzata di sempre, Rosa Argenziano, che era cugina del famosissimo Giacomino, titolare del bar storico sito in piazza dei Giudici. Aldo Acunzo ha lasciato la vita terrena il 15 aprile 1975, colpito da un enfisema polmonare che non gli diede scampo. Di lui restano le canzoni, moltissime, tra le più premiate, quelle scritte con Franco Fierro. Al cronista attento ai personaggi, alla storia, ai fatti ed agli avvenimenti dell'amata città, il racconto devoto di un degnissimo figlio di Capua, città che spesso, troppo spesso, si dimostra avara di riconoscenza.
Foglie "Di Lauro"