inaugurazione museoImmagini tridimensionali, luci multicolore e musica appropriata, per dare risalto al complesso monumentale di palazzo Antignano. Inaugurata la galleria audio visiva del museo di Capua. Una nuova realtà, che collega la storia passata della Campania Felix, ad un percorso che guarda oltre, si proietta al futuro. Il Museo Campano di Capua si propone in una dimensione diversa, restando, comunque, ancorato alla propria destinazione culturale e scientifica, testimone attento e generoso, con l'esposizione dei reperti che hanno rappresentato la presenza delle più variegate comunità in Terra di Lavoro. Inaugurazione semplice e con la presenza ristretta dei soli addetti ai lavori. Il pubblico interessato, ha potuto seguire le fasi con la diretta streaming, attraverso le pagine social. Peccato, anche l'arte e la cultura sono costrette a segnare il passo alla pandemia. Impossibile non restare affascinati dall'arco Antignano, dove la brillante intuizione di Francesco Di Cecio, presidente del Consiglio di Amministrazione del campano, già da tempo aveva proposto questa ulteriore novità. Un progetto partito da lontano, concretizzatosi con la comunanza d'intenti e la stretta collaborazione tra la direzione scientifica e quella amministrativa, elemento, quest'ultimo, evidenziato dal direttore Gianni Solino, nella foto principale ndr, che ha condotto l'intera cerimonia, ringraziando dapprima il sindaco di Capua, Luca Branco, testimone di una città che è legata in modo indissolubile al museo, poi, parole di ringraziamento per l'architetto Di Cecio e la dottoressa Floriana Iannone, rappresentanti del Cda. L'apertura della vetrina nell'arco Antignano venne realizzata in occasione dei lavori di ristrutturazione del museo, progetto lungimirante, dicevamo, promosso della Provincia, proprio quando assessore era lo stesso Francesco Di Cecio. Il virtual museum, Il museo virtuale, con sapienza di contenuti, accompagna i visitatori in transito lungo la via della Cattedrale cittadina, ad ammirare vasellame, componenti lapidei e le meravigliose Matres Matutae, che rappresentano l'unicum nella collezione del Museo Campano. L'arco funge da corollario ad un impianto prestigioso nella sua intierezza; la datazione è tardoromanica, sede di uno dei tre Seggi nobiliari della città. La denominazione è riferita alla metà del quattrocento, quando la ristrutturazione fu opera di Francesco Antignano. Alla destra dell'Arco, si trovava la Chiesa di San Lorenzo ad Crucem, sconsacrata nel 1594, di fondazione longobarda, fu incorporata nell'ampliamento di palazzo Antignano, di proprietà della omonima famiglia, che tra i tanti uomini illustri della casata, annovera Francesco Antignano, consigliere di Alfonso il Magnanimo, uomo politico di notevole rilevanza durante il regno aragonese.
Le luci del Museo Campano di Capua, almeno in questi giorni, rappresentano l'auspicio non solo di una nuova ed accattivante iniziativa di rilancio, di sviluppo e di attrazione turistica, ma anche di speranza, ovvero di ritornare presto alla normalità.

 

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