prevenzionesenoAlle terapie farmacologiche, imposte, è necessario, se non indispensabile, seguire un percorso psicologico,  capace di dare carica emotiva al paziente.
L'incontro, promosso ed organizzato da "Donne Comenoi ", presso la sede dell'associazione capuana, nei locali della Pro Loco, in piazza dei Giudici, ha riscosso un consenso che è andato anche ben oltre le aspettative.
La presidente dell'associazione, Gabriella Fierro, coadiuvata dal direttivo, ha scelto bene, anzi benissimo,  nell'invitare, quale relatrice, la Dottoressa Annamaria Valletta, psicologa. 
La Dottoressa Valletta, ha affrontato la tematica del corpo che cambia e degli aspetti psicologici della patologia. Sono stati analizzati,  tappa per tappa, tutti gli aspetti emotivi, dolorosi ma anche carichi di speranza e di ottimismo, che la donna di colpo si trova ad affrontare, dopo una diagnosi di cancro al seno.
Dopo alcuni dati epidemiologici in merito all’età di insorgenza, alla diffusione, alle possibilità di cura e guarigione, all’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, sono stati analizzati i significati simbolici del seno:  femminilità, fertilità, sessualità, erotismo e allattamento. 
La donna che si trova ad affrontare una diagnosi di cancro al seno, reagisce in molteplici modi: allarme, ansia, atteggiamento pessimismo, negazione, tristezza,depressione, rabbia, spirito combattivo. 
Il corpo della donna che cambia in seguito agli interventi chirurgici, rende difficile il compito di riconoscersi. Il primo passo è apprezzare il combattimento che questo corpo sta facendo per garantirsi la salvezza, il secondo è riconoscersi persone forti e di coraggio. Questo atteggiamento aiuterà a sostenere meglio il lungo percorso, il cui esito inizialmente incerto, può essere certamente positivo, ma aldilà degli esiti che non possiamo conoscere in anticipo, sarà importante giocare con tutta se stessa questa fondamentale partita.
Nell’incontro si sono, poi, analizzati i cambiamenti che le terapie “impongono” al corpo, alla vita, alle relazioni delle donne e quanto possa essere compromessa la propria sicurezza somatica, l’autostima,  l’identità e l’intimità di coppia. 
Solo accettando la condizione di essere ammalata, di attraversare con coraggio e speranza le emozioni che si provano in questa condizione - ha dichiarato Annamaria Valletta - sarà possibile trasformare una limitazione in una possibilità,  andando a scorgere il senso della malattia  e riappropriandosi della vita.  L’incontro si è concluso con una lista, altamente personalizzabile, di elementi che possono essere terapeutici tra cui la scrittura della propria vicenda, il riappropriarsi della propria esistenza, tirando fuori i sogni che erano rimasti nel cassetto per poterli realizzare, aprirsi agli altri evitando atteggiamenti di chiusura, affidarsi alle cure, ai medici, alla vita che con la sua danza, alla quale è bene abbandonarsi, ricondurrà la persona per sentieri inesplorati ed inebrianti, offrendo nuove opportunità.
La partecipazione della psicologa Annamaria Valletta, a cui è stata "notificata" la nomina di socia onoraria di "Donne Comenoi" è stata ancor più emozionante e partecipativa perché arricchita dalla lettura di parti del manoscritto,  che la professionista ha prodotto e usato come elemento terapeutico, durante la propria malattia.
 
Nelle foto, con la psicologa Annamaria Valletta, momenti dell'incontro con "Donne Comenoi"
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