comune-capua1Nei giorni scorsi ho auto modo di accompagnare un gruppo di miei amici toscani in visita a Capua. Da un lato sono stato contento di poter presentare a loro la storia ed i luoghi di una città millenaria; dall’altro ho provato un forte senso di sconforto e di amarezza.
Infatti, i miei ospiti – pur esprimendo ammirazione per le tante bellezze che hanno potuto conoscere per la prima volta (a partire dal Museo Campano – mi hanno fatto rilevare lo stato di degrado e di incuria in cui versa tanta parte del centro storico. E mi hanno fatto notare che per rendere attrattiva una città non bastano i monumenti ed i tesori artistici, ma ci vuole una politica ed una efficiente amministrazione.
In alcuni rioni sembra di essere finiti in zone terremotate (o peggio bombardate), con edifici cadenti, con tanti cantieri attivati, con strade dissestate. In alcuni angoli l’immondizia accumulata ci fa vergognare. Ovunque si presenta uno spettacolo di degrado e di abbandono non degno di un paese civile e moderno.
A peggiorare la situazione si ripropone la visione di tanti monumenti prestigiosi che sono vuoti e chiusi, inaccessibili e non fruibili. Ci riferiamo a diverse chiese, a palazzi e castelli che hanno segnato la storia a partire dal medio evo: come le torri di Federico II su cui un tempo risaltava la scritta “Sic transit gloria mundi”, mentre oggi sono invase da sterpaglie, incolte e cadenti. Per non parlare di alcuni palazzi storici nelle zone di accesso della città. Tra cui spiccano il castello di Carlo V, che rimane segregato, non accessibile e decadente, come pure quello cosiddetto delle Pietre di epoca normanna, con l’annessa Sala d’Armi. Per finire ci riferiamo alla bella villa comunale, che da tempo rimane chiusa al pubblico, non fruibile per i cittadini.
Sono tanti i monumenti, le chiese, le fontane, le piazze, i palazzi storici che ci appaiono nella loro bellezza e degrado, che potrebbero essere dei potenziali vettori per attrarre turisti e visitatori, per creare nuove opportunità di sviluppo locale e di crescita economico-sociale, e che invece gridano vendetta per come sono ridotti per l’incuria.
Per carità di patria ci fermiamo qui.
Nello stesso tempo, in quanto cittadino che continua ad amare la sua città natia, sento il dovere di sollevare il problema. Mi rivolgo soprattutto alle associazioni del terzo settore, in particolare a quelle che cercano di animare la vita civile e culturale della città, a partire dal TCI Aperti per voi, Architempo, Damusa, la libreria Mater Parade. Per inciso va rimarcato che nel centro storico ora è rimasta attiva una sola libreria ma non esistono più nemmeno le due edicole che una volta animavano il corso Appio.
Dopo l’ennesima crisi, purtroppo la nostra città è ancora una volta in gestione commissariale. Per questo è opportuno rivolgere una sollecitazione alle forze politiche e sociali, a coloro che intendono candidarsi alla guida del comune. Negli ultimi decenni la crisi della politica e quella amministrativa ha pesato e condizionato la vita della comunità capuana. E’ giunto il momento di mettere in campo idee, proposte e progetti per dare una nuova guida ed un governo competente, capace di fare ripartire una città che nel suo seno ha tante risorse ed energie umane, culturali da poter investire per un futuro di riscatto e di rinascita. Occorre una strategia per poter valorizzare i


prodotti tipici del territorio (come propone Loredana Affinito) ed anche le reltà industriali ed artigianali ancora attive. A tal fine come rete delle Piazze del Sapere avanziamo la proposta di dare vita ad una sorta di Forum permanente per attivare un Cantiere delle idee in grado di elaborare un programma basato su progetti innovativi, anche in considerazione della collocazione strategica e centrale del nostro centro storico nella conurbazione di Terra di Lavoro, di quella che una volta si definiva come “Campania Felix” (come spesso ci ricorda il mio amico Adolfo Villani).
Per parte nostra, come associazione cercheremo di dare un contributo per ripartire con la cultura, in primo ruolo riprendendo all’inizio del nuovo anno alcune iniziative che abbiamo rinviato a seguito dell’emergenza sanitaria: da quella sul patriota risorgimentale Salvatore Pizzi a quella sulle Assise di Federico II, che si tennero proprio a Capua, anche con un evento che faccia rimarcare la presenza storica di Capua (Vetere e nuova) con tracce ed opere in tanti musei prestigiosi del mondo. A testimonianza del rilievo e dell’attenzione verso una storia millenaria che va rivalutata come opportunità e ricchezza per costruire itinerari collegati ai grandi attrattori turistici (come quello dell’Appia Felix).


Pasquale Iorio, le Piazze del Sapere Capua, 22 dicembre 2021

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