saladarmi rischio2Il cornicione della Reale Sala d’Armi a rischio crollo. Questa mattina sono intervenuti i Vigili del Fuoco su segnalazione di soci della Pro Loco di Capua per far verificare lo stato dei luoghi e scongiurare pericoli per persone e cose. Aperta per manifestazioni occasionali, la Sala d’Armi, purtroppo chiusa al pubblico da sempre, rappresenta l’ennesima prova della nullità amministrativa di chi ha governato la città di Capua in tanti anni. Inaugurata nel 2004 dopo un restauro biblico, pochi mesi dopo per la Sala d’Armi iniziarono altri problemi dovuti al crollo del tetto. Non ancora giuridicamente del comune di Capua ma rientrante sotto la competenza amministrativa dell’Agenzia del Demanio che fa capo al Ministero dei Beni Culturali, ad oggi non esiste un progetto chiaro di riqualificazione del luogo, che ben si presterebbe ad essere meta di turisti, essendo unica nel suo genere in Italia. Il costosissimo restauro dovrebbe indurre chi di competenza a strutturare interventi di riqualificazione a step, come per la Reggia di Carditello, al fine di garantire un minimo di apertura ai turisti attraverso eventi e visite guidate giornaliere e scongiurare la chiusura in eterno di questo splendido luogo di storia e cultura. La Sala d’Armi, sistematicamente, rientra tra i progetti fantasiosi dei vacui programmi elettorali di quanti, ogni due/tre anni, tanto è la durata dei mandati elettorali nella città di Capua, decidono di candidarsi, promettendo di inserire questo bene all’interno di affascinanti percorsi turistici. Tra i pochi casi in Italia, solo a Capua esiste una chiara difficoltà ad affidare immobili pubblici, attraverso regolari bandi, ad associazioni, fondazioni che possano garantire delle aperture al pubblico, presentare progressivamente progetti e lavorare a finanziamenti europei per assicurare la fruibilità del bene. Una vergogna inaudita, con la complicità di amministratori improvvisati, per causa dei quali un patrimonio culturale immobiliare della città che Cicerone definì come l’altera Roma giace tra restauri dai tempi indefiniti o nel vuoto della memoria di amministratori inetti. Alcuni soci della Pro Loco hanno, con sensibilità allertato stamattina i Vigili del Fuoco; proprio la Pro Loco, ma non da sola, risulta tra le associazioni promotrici di diverse manifestazioni o iniziative culturali, per le quali, troppo spesso, l’ottenimento di semplici autorizzazioni da parte di chi a ciò preposto, si trasforma in missione dai tratti impossibili.

 

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