italiaingiocoÈ questo ciò che afferma il presidente del consiglio italiano Mario Draghi e che il nostro Paese è pronto a dimostrare.
Il governo invierà verso Est altri aerei militari Eurofighter e sosterrà la difesa del popolo ucraino facendo arrivare mezzi e materiali di protezione come elmetti, giubbotti antiproiettile e rilevatori di ordigni. Assume dunque sempre più concretezza la partecipazione del governo italiano alle operazioni Nato di deterrenza lungo la linea del conflitto per rafforzare il fianco est dell’Alleanza.
Rabbia e paura si mischiano con la determinazione a reagire all'invasione russa e oggi possiamo affermare che la comunità ucraina in Italia è la più grande d'Europa con 230 mila persone, per l'80% donne. A pochi giorni dallo scoppio della guerra infatti sono diverse le famiglie giunte nel nostro Paese, la maggior parte sono dirette a casa di amici o conoscenti.
Il primo passo del piano ideato dall’Italia sarà di prevedere aiuti e erogare una prima somma a favore degli Stati limitrofi: Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania. Il secondo sarà quello di capire quanti effettivamente saranno i profughi. Le stime attuali arrivano a 250 mila, ma è evidente che cresceranno ulteriormente nei prossimi giorni. L'ambasciatrice Usa all'Onu aveva parlato nei giorni scorsi di 5 milioni.
Il terzo passo sarà forse quello decisivo: verificare che tutti i 27 Paesi si dichiarino ufficialmente disponibili all'accoglienza. L'Italia, ad esempio, ha già fatto sapere di essere pronta. E non potrebbe essere altrimenti visto che nel braccio di ferro sui migranti che partono dall'Africa aveva sempre esortato gli alleati alla solidarietà a differenza di altre capitali adesso coinvolte nella crisi come Varsavia e Budapest.
Lombardia, Campania, Emilia Romagna e Lazio sono le regioni dove si concentra il maggior numero di ucraini. Focalizzandoci sulla Campania e in particolare sul suo capoluogo notiamo già le prime manifestazioni emergere.
Su un manifesto in testa al corteo di Napoli è scritto: "Contro le bombe russe. Contro la Nato. Napoli per la pace". Perché Napoli non ha mai avuto paura di mettersi in gioco.

 

Federica de Felice,
3SCO/D, Salvatore Pizzi

Cronisti di Classe 2021/22

 

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