una festa senza emozioni       La festa più sentita dai maceratesi è quella dedicata a Sant'Antonio Abate detto "Sant'Antuono, che si festeggia il sabato e la domenica che precede il 17 gennaio. Ogni anno enormi carri a forma di barche percorrevano le strade del paese, con sopra i tre strumenti fondamentali della festa, botti, tini e falci.
Più di mille persone detti "bottari" sopra a queste enormi barche che percuotevano gli strumenti per sprigionare gli spiriti maligni per ricordare il santo più temuto.
Da due anni a questa parte questa festa si è dovuta fermare, per l'emergenza sanitaria che sta colpendo tutto il mondo. Noi maceratesi per non perdere questa tradizione abbiamo festeggiato la nostra festa in un modo diverso dal solito, sono state abbellite le strade dove passavano i carri con il simbolo principale ovvero le palme, che con esse venivano decorati anche le enormi barche. Sono stati creati dei piccoli carri per esposizione con sopra gli strumenti.
Il 17 gennaio questi carri hanno fatto un piccolo giro del paese, passando per le piazze principali e sul sagrato della chiesa dove durante il tragitto hanno fatto ascoltare le canzoni dei bottari degli anni addietro. In quei giorni hanno suonato anche alcuni bottari all’interno dei cortili con le rispettive distanze di sicurezza e con la mascherina proprio per onorare il nostro amato, Sant'Antuono.
Tutti noi sia giovani e adulti speriamo che per l'anno successivo possiamo ritornare a festeggiare Sant'Antuono come abbiamo sempre fatto.

 

Martino Munno 2CIN I.T. "G.C. Falco"
Cronisti di Classe 2021/22

 

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