Immagine novembre PaneduceGelosia e possesso ancora il movente principale. Dal 2000 a oggi troppe le donne uccise in Italia; in molti casi sono stati riscontrati precedenti maltrattamenti a danno delle vittime come violenze fisiche, stalking e minacce.
L’opinione pubblica, in occasione del 25 Novembre, riflette sul fenomeno, sulle sue cause e sulle iniziative che si potrebbero mettere in atto per prevenirlo.
Diverse e tutte fortemente simboliche che iniziative organizzate da Enti, Associazioni e scuole.
Ad Aversa, qualche anno fa fu realizzato il “Muro delle bambole”, un'installazione artistica che riprende la lodevole iniziativa ideata da Jo Squillo e nata a Milano a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne. Bambole come simbolo di corpi violati, quelle donne vittime di abusi e femminicidi. Vittime spesso dimenticate. Tale iniziativa riprende una tradizione indiana per cui, ogni volta che una donna subisce violenza, una bambola viene affissa sulle porte.
In questi giorni, purtroppo la città normanna si è indignata per lo scempio compiuto sull’istallazione: diverse bambole sono state asportate o danneggiate. Ovviamente, si riflette su come sia possibile pensare ad azioni del genere, compiute non per appropriarsi di oggetti di poco valore ma per mancanza di senso civico e di solidarietà sociale. In fondo, ogni uomo è figlio di una donna e dunque, il femminicidio in sé non dovrebbe proprio esistere.
Credo siano assolutamente necessarie altre iniziative ma soprattutto la formazione delle giovani generazioni: scuola, associazionismo e istituzioni sono chiamate a questo forte impegno affinché il fenomeno possa ridursi fino a scomparire. Il rischio che stiamo correndo, infatti, è che si possa considerare normale o inevitabile l’omicidio delle donne per mano di uomini che non le hanno sapute amare. Dunque, ogni giorno dovrebbe essere il 25 novembre, perché ora l'impegno è cambiare la cultura maschile!


Paneduce Marianna
III Ai ITET “Federico II”

Cronisti di Classe 2021/22

 

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