mausoleoDal I secolo d.C. lungo la Via Nazionale Appia, che venne fatta costruire per collegare Roma a Brindisi, si erge il Mausoleo delle Carceri Vecchie, un monumento funerario la cui storia è ignorata da molti (spesso dagli stessi abitanti della zona). Ciò avviene a causa della mancanza di valorizzazione non solo di questo monumento in particolare, ma in generale della maggior parte delle opere antiche che troviamo nei dintorni: due esempi sono il Mausoleo della Canocchia, anch’esso situato lungo la Via Appia, e la cappellina della Madonna della S.S. Assunta, che si trova all’incrocio di Via Gianfrotta e Viale Europa.
Il Mausoleo delle Carceri Vecchie è chiuso da tempo (ad eccezione di una visita guidata in occasione dell’Appia Day ad inizio ottobre) e non può essere visitato giornalmente, anche perché non è considerato molto sicuro avvicinarvisi. Il problema di possibili cedimenti, però, potrebbe essere risolto investendo denaro per la ristrutturazione. Inoltre, nel caso in cui il monumento venisse nuovamente messo a disposizione, bisognerebbe sfruttarlo con delle visite turistiche regolari o gite scolastiche e non andrebbe riservato esclusivamente (come veniva fatto poco tempo prima della chiusura) all’organizzazione di cerimonie ed eventi privati.
La storia di questo antico reperto è molto interessante. Innanzitutto, la contraddizione nel nome è dovuta al fatto che, nonostante la struttura sia quella di un mausoleo, il monumento fungeva con tutta probabilità da carcere per i gladiatori dell’Anfiteatro Campano. Si pensa, inoltre, che ad essere rinchiusi nella fortezza fossero i gladiatori più forti e pericolosi, considerando lo spessore e la solidità delle mura. Il monumento originario del I secolo è stato, verso la metà del XIX secolo, modificato con la demolizione dell'ingresso e la costruzione della cappella di Santa Maria della Libera, che lo sostituisce.
Si spera, dunque, che questa antica e straordinaria costruzione, ‘sopravvissuta’ miracolosamente fino ai giorni nostri, venga valorizzata il prima possibile, affinché tutti possano conoscerne la storia ed ammirarne la bellezza.


Albarella Nicola 3°scientifico B
Ist. Liceale ‘’S. Pizzi’’ Capua,

Cronisti di Classe 2020/21

 

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